La lealtà dei soci in un’azienda è un valore fondamentale per il benessere dell’impresa e dei singoli soci. La lealtà implica l’osservanza di un codice di correttezza e l’impegno a collaborare per il bene comune. Implica il dovere di agire nell’interesse dell’azienda e di evitare conflitti di interesse o azioni che possano comprometterne il buon andamento.
In particolare, nelle società di persone, i soci sono tenuti a rispettare obblighi derivanti dalla legge o dal contratto sociale. Gravi inadempienze a tali obblighi possono portare all’esclusione del socio dalla società, come previsto dall’articolo 2286 del Codice Civile.
Nelle società di capitali, come le società a responsabilità limitata (S.r.l.), gli amministratori hanno il dovere di gestire la società con diligenza e lealtà, evitando conflitti di interesse e rispettando il divieto di concorrenza, secondo quanto stabilito dall’articolo 2392 del Codice Civile.
È importante notare che, mentre la legge disciplina in modo specifico i doveri di lealtà per gli amministratori, per quanto riguarda i soci non amministratori, tali obblighi possono essere regolati dallo statuto sociale o da patti parasociali. Pertanto, è consigliabile che le società definiscano chiaramente i doveri e gli obblighi di lealtà dei soci attraverso strumenti contrattuali adeguati, per prevenire comportamenti sleali e garantire la tutela degli interessi comuni.
La slealtà dei soci all’interno di un’azienda può manifestarsi in diverse forme, tra cui:
Concorrenza sleale: un socio avvia un’attività in diretta competizione con l’azienda, sfruttando conoscenze interne per sottrarre clienti o quote di mercato.
Sviamento della clientela: un socio utilizza informazioni privilegiate per indirizzare i clienti verso altre attività, causando una perdita di fatturato per l’azienda.
Storno di dipendenti: un socio recluta dipendenti chiave per trasferirli in un’altra impresa, indebolendo la capacità operativa dell’azienda originale.
Sabotaggio: un socio che crea azioni tali da impedire o turbare il normale funzionamento dell’azienda.
Danneggiare o distruggere edifici, macchinari, impianti di produzione, uffici;
Diffondere informazioni false o denigratorie sull’azienda;
Attacchi informatici per violare la sicurezza di database e archivi;
Sottrarre materie prime o prodotti finiti per rivenderli ai concorrenti;
Creare infortuni sul lavoro per mettere in cattiva luce le misure di sicurezza aziendali.
Diminuzione della qualità del lavoro
Scadenze mancate frequenti
Un ambiente di lavoro negativo
Un’insolita frequenza di errori e incidenti
Un calo dell’entusiasmo e dell’investimento emotivo dei dipendenti
Questi comportamenti possono arrecare danni significativi all’azienda, tra cui:
Danni reputazionali: la scoperta di tali azioni può minare la fiducia dei clienti nell’azienda.
Perdite economiche: la sottrazione di clienti o informazioni riservate può ridurre il fatturato e aumentare le spese legali.
Per prevenire e affrontare la slealtà dei soci, è consigliabile:
Definire chiaramente gli obblighi dei soci: includere clausole specifiche nello statuto societario o in accordi parasociali che vietino attività concorrenti e stabiliscano sanzioni per comportamenti sleali.
Monitorare le attività dei soci: prestare attenzione a segnali di potenziali conflitti di interesse o comportamenti sospetti.
Ricorrere a investigazioni professionali: in caso di sospetti fondati, coinvolgere agenzie investigative specializzate per raccogliere prove concrete.
Affrontare tempestivamente la slealtà dei soci è essenziale per proteggere l’integrità e il successo dell’azienda.
Avviare indagini d’affidabilità sui soci
Richiedere indagini per infedeltà aziendale
Contattare un’agenzia investigativa specializzata in sicurezza aziendale
Danni al funzionamento e alla sopravvivenza dell’azienda
Danni alla reputazione dell’azienda
Rischi di concorrenza sleale, sabotaggio e spionaggio industriale
Stipulare contratti chiari e dettagliati
Monitorare l’adempimento delle obbligazioni fiscali
Valutare l’affidabilità dei partner commerciali
Mantenere una comunicazione costante e trasparente con i partner commerciali
Avvalersi di un servizio di investigazione professionale
La slealtà dei soci all’interno di un’azienda può manifestarsi in diverse forme, come la concorrenza sleale, lo sviamento di clientela o lo storno di dipendenti. La Corte di Cassazione italiana ha affrontato più volte tali tematiche, delineando i confini della responsabilità dei soci e degli amministratori.
Nella sentenza n. 12092 dell’8 maggio 2023, la Cassazione ha stabilito che anche l’amministratore di una società può essere ritenuto responsabile per atti di concorrenza sleale. Nel caso specifico, un amministratore aveva inviato comunicazioni ingannevoli per trasferire numerosi soci da una cooperativa a un’altra, appropriandosi di dati aziendali riservati. La Corte ha sottolineato che, in presenza di una relazione di interessi tra l’autore dell’atto e l’imprenditore avvantaggiato, entrambi possono essere ritenuti solidalmente responsabili per concorrenza sleale.
La sentenza n. 6169 del 17 aprile 2003 ha affrontato la questione del divieto di concorrenza in seguito all’assegnazione dell’azienda a un socio. La Corte ha discusso se tale assegnazione comporti, per gli altri soci, l’obbligo di astenersi da attività concorrenziali, analogamente a quanto previsto per l’alienante dell’azienda dall’art. 2557 del Codice Civile.
La Cassazione ha inoltre esaminato la responsabilità degli ex soci per le obbligazioni della società estinta. Nella sentenza n. 2 del 4 gennaio 2022, la Corte ha affermato che, in caso di cancellazione della società, i soci possono essere chiamati a rispondere delle obbligazioni sociali nei limiti di quanto riscosso in base al bilancio finale di liquidazione. Questo principio mira a evitare che le violazioni rimangano impunite dopo l’estinzione della società.
La giurisprudenza della Corte di Cassazione evidenzia l’importanza della lealtà e del rispetto degli obblighi da parte dei soci e degli amministratori. Comportamenti sleali possono portare a responsabilità sia in ambito civile che penale, con conseguenze significative per gli individui coinvolti e per l’integrità dell’azienda.
Per proteggere l’azienda da comportamenti sleali o violazioni dei doveri da parte dei soci, è fondamentale raccogliere prove concrete. Agenzie investigative specializzate, come Syria Group Investigazioni, possono supportare le imprese attraverso:
Monitoraggio Discreto: Osservazione delle attività dei soci sospetti per verificare eventuali comportamenti scorretti o concorrenza sleale.
Raccolta di Prove Documentali: Acquisizione di documentazione che attesti violazioni degli obblighi societari.
Verifica di coinvolgimenti in attività concorrenti non dichiarate.
Supporto Legale: Fornitura di elementi probatori utilizzabili in sede giudiziaria per sostenere azioni legali contro soci inadempienti.
Le prove ottenute dalla Syria Group possono essere utilizzate in sede giudiziaria per tutelare gli interessi dell’azienda.
È importante che le indagini siano condotte nel rispetto delle normative vigenti. La figura dell’investigatore privato è regolamentata dal Decreto Ministeriale 1° dicembre 2010, n. 269, che definisce i requisiti e le attività esercitabili nel settore delle investigazioni private.
Affidarsi a Syria Group può essere una strategia efficace per proteggere l’azienda da comportamenti sleali dei soci, garantendo la raccolta di prove valide per eventuali azioni legali e preservando l’integrità, la continuità e il successo dell’impresa, garantendo il rispetto dei principi di lealtà e correttezza all’interno della compagine sociale.
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